Beatrice Barbieri, la nostra Running Mama, non smette di stupire: se stessa, le sue migliaia di followers, e anche noi, che quando l’abbiamo scelta come testimonial del Babyrun Project, ancora non sapevamo fino in fondo di quale straordinaria carica emotiva, energia mentale, prestanza fisica fosse dotata!
Una nuova dimostrazione l’ha data domenica 15 ottobre quando, ad appena una settimana di distanza dalla Deejay Ten (peraltro onorevolmente chiusa con il rispettabilissimo tempo di 46 minuti), Bea ha partecipato, sempre a Milano, alla Avon Running, questa volta spingendo un passeggino con a bordo il figlio Giovanni: un piacevole “fardello” di 20 chili che, non le ha impedito di tagliare il traguardo abbondantemente sotto l’ora! Come ha fatto? Il resoconto di questa sua, ennesima, straordinaria avventura, lo lasciamo alle sue parole…
L’idea di partecipare alla Avon Running spingendo il passeggino
A fine settembre vengo invitata da Simone Contini – il meraviglioso responsabile dell’ufficio stampa Avon Running 2017 (www.avonrunningtour.it) – a partecipare alla 10 km non competitiva che Avon da ormai 20 anni organizza per sostenere le donne e lo sport, e che ha tra i suoi obiettivi la lotta contro il cancro al seno.
Io gli ho risposto di no. Incredibile ma vero, ho detto no ad una corsa, perché appena la settimana prima avrei già partecipato alla Deejay Ten, sempre a Milano, e davvero non me la sentivo di lasciare un’altra volta mio figlio.
Poi, però, una voce nella mia mente ha gridato: “Che cavolo stai dicendo??? Falla con il bimbo in passeggino!”. È stato come “rinsavire”!. Non potevo farmi fermare dalla difficoltà a gestire un figlio, proprio io che promuovo l’attività fisica con il passeggino.
E, peraltro, non potevo dire no ad una gara che sostiene la lotta al cancro proprio io che poco più di un mese fa ho lottato con una displasia al collo dell’utero. E, infine, non potevo dire di no proprio io, che ripeto che ce la si fa sempre e sostengo le donne in ogni modo mi sia possibile.
Certo, un po’ ero preoccupata! Ormai Giovanni, mio figlio, non pesa più 10 kg ma 20! In più, avendo corso a Milano la settimana prima avevo già avuto modo di testare il terreno, e tra rotaie, marciapiedi e ciottolato un po’ il percorso mi spaventava.
In compenso mio figlio era elettrizzato dall’idea di partecipare per la prima volta ad una gara con la sua RunningMama, e ogni giorno mi chiedeva: “mamma quand’è che andiamo a Milano a correre?”. Si sentiva coinvolto, attivo ed essenziale. Finalmente poteva partecipare ad una gara, cosa di cui sentiva solo i racconti “leggendari”, quasi come fosse una favola. E lui stava per viverla.
Il reportage dell’impresa di Beatrice alla Avon Running
Mi credete se vi dico che non so da che parte cominciare a raccontare questa esperienza di cui tutt’oggi ho ancora l’adrenalina in corpo?
Beh, parto dalla fine. L’ho chiusa in 56 minuti. Lo specifico perché credevo che con 20 kg di bambino non sarei riuscita a portare a termine i 10 chilometri in meno di 1h10′. Invece, è stato uno stimolo straordinario sentire Giovanni che cantava per me, che mi incitava, che quando commentavo e vetrine mi diceva: “mamma, smettila di pensare alle scarpe e corri!” (mi scappa da ridere anche solo a scriverlo!!!).
Poi la gente che si complimentava, gli applausi. E mio figlio che vedeva che ne “superavamo tanti”. Tutto questo mi ha dato una grande energia. Avevo paura di deluderlo, vi dico la verità. Lui voleva la “mamma campiona”!
Anche il percorso, alla fine, ha fatto la sua parte: era splendido, piacevole, visivamente e da correre. Certo, alcune lievi salite e 2 chilometri di sterrato hanno farro un po’ sudare l’arrivo! Le rotaie, i marciapiedi e il ciottolato, invece, non sono stati per nulla un problema, come nemmeno i 20 kg di trasporto eccezionale.
Una corsa delle donne, per le donne
Giuro che aspetto la prossima occasione con ansia. Sono troppo carica! È stato un privilegio condividere col mio bambino lo sport a questi livelli. Anzi, è stato quasi come essere incinta di nuovo.
Questa gara in particolare si presta molto ad essere corsa con il passeggino per la tipologia di partecipanti e per il loro spirito: ragazze con cagnolini, donne meno giovani ma con una certa esperienza podistica, famiglie intere. Donne. Tante. Unite da uno spirito battagliero. Dal rispetto per i percorsi altrui. Dalla competitività sana. Quella che spinge a migliorare se stesse, non a battere il proprio vicino.
Un plauso, infine, va all’organizzazione, perfetta dall’inizio alla fine. Intrattenimento con musica e fitness pre gara, sacco gara con prodotti e biscotti, cosa che mio figlio ha gradito molto. Ristoro finale con diversi tipi di bevande (e anche questa cosa è stata molto apprezzata dai bimbi!).
Chiudo con le parole dei rappresentanti istituzionali presenti all’apertura della gara: Roberta Guaineri, assessore allo Sport del Comune di Milano, e la dottoressa Viviana Galimberti, direttore dell’Unità di Senologia Molecolare presso istituto Europeo di Oncologia: “Lo sport e il movimento devono essere presenti quotidianamente nella nostra vita per la salute, per la prevenzione, per il recupero post cancro e – perché no – per bellezza”.
Se ti è piaciuto questo articolo, ti potrebbero interessare anche:
Beatrice Barbieri: costanza, birra e pancia piatta!
Consigli per un autunno di corsa… con il passeggino
Come scegliere il giusto passeggino da corsa
Fare sport con il passeggino: dal fitness alla corsa, prima c’è l’allenamento
Leave a Reply