L’unica donna che nell’arco di poco più di 3 mesi ha dato alla luce due creature: a febbraio 2017 è nato il blog Mamma Sportiva, e a maggio la bellissima Petra.
La mamma bis in questione è Silvia Segala, che abbiamo in parte già conosciuto qualche mese fa come uno dei testimonial di Babyrun Stroller Race – Torino 2017.
Oggi, che da futura mamma è diventata mamma a tutti gli effetti, torniamo ad incontrarla, per farci raccontare qualcosa su Petra, su come insieme abbiano cominciato a condividere anche i momenti che Silvia da sempre si ritaglia per praticare sport o anche solo per vivere all’aria aperta, alla luce del sole. Lontana dal suo fedele amico computer che le permette di prendersi cura e far crescere l’altro figliolo, il suo blog di Mamma Sportiva.
Silvia, innanzitutto congratulazioni per Petra! Sappiamo che anche lei è una che va di corsa, tanto che ha avuto fretta di nascere…
Ciao ragazzi! Sì, anche a Petra piace muoversi e, infatti, ha bussato alla vita fuori dal pancione 6 giorni prima. Per fortuna, dico io, perché le ultime 3 settimane di gravidanza per me sono state intollerabili: non stavo molto bene, la pancia mi pesava tanto, avevo perso il sonno… Insomma: non vedevo l’ora che nascesse!
Facciamo un passo indietro: la gravidanza. Tu hai continuato a praticare sport anche con Petra nel pancione e a documentarlo sul tuo blog: quale messaggio hai voluto dare alle future mamme?
Sì, ho avuto una fortunata e bellissima gravidanza, sono sempre stata benissimo e ho potuto continuare a praticare sport fino, quasi, alla fine. Ho fatto trekking, yoga e ho nuotato fino all’ottavo mese, e sono persino riuscita a correre fino al quinto mese. Per la verità sono andata anche in SUP fino all’ottavo mese. Non ho mai vissuto la gravidanza come un fattore invalidante. Stavo bene, mi sentivo bene e facevo quello che mi sentivo, senza mai sentirmi affaticata.
Mi sono sempre comunque tenuta monitorata con un dispositivo che mi controllasse il battito cardiaco (io uso il VivoActive HR della Garmin) e ho sempre cercato di non far alzare il battito oltre il raccomandato. Ne ho parlato anche nel primo post sul mio blog. Inoltre mi sono sempre rivolta a professionisti dello sport e della medicina per ogni consiglio, senza fare mai di testa mia.
Quello che spero di aver trasmesso con il mio sito, con il blog, con le foto è che “sipuòffffareeeeeee”! Per tante donne la gravidanza è causa di ansia, magari perché molto voluta e a lungo cercata, oppure diventa una grandissima scusa per non fare più nulla. E con più nulla mi riferisco ai due grandi pilastri per la nostra salute, la nostra forma e il benessere: l’alimentazione e l’attività fisica.
Poi è nata Petra, con un parto cesareo. Come hai affrontato il post partum? Quali sono state le principali difficoltà e chi ti ha consigliata?
Purtroppo sì, il parto non è andato troppo bene e, infatti, a fine travaglio, hanno comunque dovuto praticarmi un cesareo d’urgenza, perché Petra si stava soffocando con il suo cordone ombelicale. Per me è stato motivo di grande tristezza, oltre che di dolore post operatorio. Però, vabbè, io non mi sono fatta scoraggiare.
Petra è nata al mattino alle 7.41, io la sera stessa alle 21 camminavo per il corridoio dell’ospedale con il personale medico che mi guardava allibito: “Se non cammino mi scoppiano i piedi!” dicevo. In effetti era vero. Io soffro di gonfiore ai piedi già in condizioni normali. Al nono mese di gravidanza mi stavano letteralmente per esplodere!
Io ho bisogno di muovermi. Per i primi 40 giorni, però, Petra mi teneva troppo impegnata per accorgermi che il tempo passava anche senza fare sport, seriamente inteso. Tra una poppata, un cambio pannolino e una medicazione del taglio, il puerperio è volato! I miei angeli custodi, tutte le persone a cui mi sono rivolta e che mi sono sempre state vicino, dalla gravidanza in poi, sono poi le professioniste che ho coinvolto nel mio progetto e di cui tutti voi potete trovare i suggerimenti nella sezione “Consigli utili” del sito Mamma Sportiva.
Quanto, invece, alla ripresa dell’attività fisica dopo il cesareo?
Nel post partum, anche se ho avuto più difficoltà rispetto a una donna che ha avuto un parto naturale, non mi sono lasciata sopraffare dal dolore, ma ho iniziato a fare delle micro passeggiate già al quinto giorno di vita di Petra. Prima 2 km, poi 5, poi 10 km, verso il 40° giorno. Le facevo con la bambina sia nel passeggino, sia in fascia. Non la considero esattamente come attività sportiva, piuttosto la definirei “movimento in fase di passaggio”. Per i primi 40 giorni, appunto, nulla di rilevante. Non avevo nemmeno modo. In più, fattore non trascurabile, quest’estate ha fatto un caldo spaventoso. E non c’è da scherzare con i neonati.
Quando ho ripreso a fare sport, quindi, ho iniziato con un po’ di stroller walking e di trekking con la fascia, sempre scegliendo percorsi all’ombra e nelle ore meno calde del giorno. Dopo 2 mesi dal parto ho ricominciato a correre, senza Petra, ovviamente. E devo dire che è andata pure meglio di quel che credessi! In più ho impostato 3 routine di lavoro come workout casalingo: a corpo libero specifico per gambe e glutei, con i pesetti per un bel total body (facendo molta attenzione agli addominali), con il passeggino per impratichirmi un po’. Chiaro, massima allerta e massimo ascolto del mio corpo e tutto questo sempre sotto consiglio di ginecologa e esperti sportivi. Il SUP è stato molto utile per aiutarmi a recuperare la forma fisica.
Ad ogni modo, per tutte le mamme, il mio consiglio è sempre quello: chiedete il nulla osta del professionista, o dei professionisti che vi seguono, sia in campo sportivo, sia in campo medico. Questo perché, aldilà delle indicazioni di massima, ognuna è diversa. C’è chi recupera prima, c’è chi recupera dopo.
Donna, futura mamma, poi mamma: come hai vissuto questa metamorfosi dal punto di vista fisico e sportivo? Come sono cambiati i tuoi ritmi di vita e di allenamento?
Mah, devo dire che la metamorfosi non è stata poi shoccante. Nel senso, pensavo peggio. Fisicamente mi sono gonfiata molto in gravidanza; avevo già avuto esperienza di sbalzi ormonali e, purtroppo, mi avevano fatto lo stesso effetto. Però a 3 mesi circa dal parto sono tornata come prima.
Per quanto concerne la gestione dello sport con un bimbo, quello che mi sento di dire è che, prima di tutto, ci vuole tanta voglia e forza di volontà. Lo sport ti deve proprio piacere, lo devi amare, come lo amo io. Devi sentirne il bisogno, come lo sento io. Allora sarai costante. Allora otterrai i risultati. Se cedi alle lusinghe del divano, se ti lasci conquistare dal mito del “tanto ho appena partorito”, di sicuro, non combini nulla.
Io lo dico sempre: c’è chi nei momenti liberi va al centro commerciale, io faccio sport. Il tempo lo si trova, basta volerlo. Io ne sono l’esempio perché, essendo libera professionista, non sono a casa in maternità. Certo, adesso i miei tempi di allenamento ruotano intorno alle esigenze fisiologiche di Petra. Vado quando può lei, non quando voglio io. Comunque io mi alleno ogni giorno. Ogni giorno faccio qualcosa. Che sia una camminata veloce col passeggino, che sia una routine con i pesetti in casa, che sia una corsa o un giro in bici da sola… sono davvero pochi i giorni in cui non pratico sport per nulla. Semplicemente mi organizzo tra casa, lavoro, bimba e compagno.
E invece, quanto ha inciso questa trasformazione sulla nascita e sull’evoluzione del tuo blog?
Mamma Sportiva è nato quando ho scoperto di essere incinta. Ho iniziato ad interessarmi all’argomento sport in gravidanza e, soprattutto, a come poter condividere le mie attività con la mia bambina. Era ottobre del 2016. Il sito è andato online a febbraio del 2017. Mi sono personalmente occupata della realizzazione al 90%, essendo il mio lavoro. Un mio carissimo amico e web designer mi ha aiutata con le questioni più complesse come i filtri e i consigli più tecnici. Per il resto gestisco tutto da sola: dai social alle PR. Mi considero cliente di me stessa.
Il focus principale di Mamma Sportiva è, appunto, quello di coniugare le attività sportive con i propri figli. Parliamo di bambini in una fascia di età compresa tra gli 0 e i 3 anni, perché poi acquisiscono una loro fisicità e dimensione. Quindi sono andata alla ricerca di tutte quelle attrezzature che permettono tutto questo. Per dovere di completezza, chi naviga su Mamma Sportiva trova il blog, i consigli utili degli esperti, le schede relative ai singoli sport, gli eventi e, a breve, le recensioni e le proposte sportive. Per non farsi mancare nulla c’è anche lo shop con prodotti sportivi specifici dedicati alle mamme e ai bimbi, libri, guide e gadget inerenti lo sport.
Mamme sportive, bambini attivi… E i papà? Che ruolo hanno in questo scenario?
Mamma Sportiva si rivolge principalmente alle mamme e ai bambini ma giusto perché il messaggio vuole essere: se ti piace fare sport e diventi mamma, non scegliere tra le due cose, puoi essere contemporaneamente sia mamma, sia sportiva. Parlo alle mamme più che altro perché sono donna e perché chi mi segue si immedesima in me. Ovvio che i temi che tratto, i consigli che riporto, così come le attrezzature di cui parlo possono andare bene anche per i papà sportivi.
Per i papà, comunque, la questione è diversa. Questo per un puro e semplice motivo biologico: il neonato dipende dalla madre, specialmente se allattato al seno. Per cui la sua gestione è più “cosa da mamme”, almeno per i primi tempi. Inoltre, per i primi 6 mesi, essendo i muscoli del collo del bimbo in formazione, bisogna comunque stare attenti: vanno utilizzati, infatti, solo quei supporti che consentono un ottimo contenimento del bambino.
Questo non deve scoraggiare di certo un papà ad indossare una fascia o un mei-tai, oppure a spingere un passeggino (adatto dalla nascita o con riduttore ad hoc), o, ancora, a caricare l’ovetto nel carrello bici per una gita sulle due ruote. Magari sarà più difficile vedere un papà fare yoga o danzare con il bimbo in fascia… ma non è detto! Spero che Mamma Sportiva possa servire anche per sdoganare certi miti o pregiudizi. Massimo, il mio compagno, indossa fascia e marsupio con grande gioia, anzi. Quando facciamo sport in formato famiglia, è quasi sempre lui a portare Petra. Sai… l’uomo di casa è pur sempre lui!
Oltre al tuo blog, Mamma Sportiva, tu hai contribuito alla nascita di “Mamme, bambini e passeggini” di CorrixBrescia. Di cosa si tratta? Qual è la risposta della città all’iniziativa? Chi sono i genitori tipo che vi prendono parte?
“Mamme, bambini e passeggini” è stata un’idea nata quasi per caso, peraltro un anno prima che io rimanessi incinta. Questo perché Corrixbrescia vuole davvero far correre tutti ed essere alla portata di tutti.
La dinamica di questa iniziativa cittadina è veramente semplice: ogni giovedì sera ci si trova in Piazza Vittoria, una delle piazze principali del centro città per un allenamento di running, trail running, walking, nordic walking, dog walking o stroller walking che sia. C’è posto davvero per tutti. L’allenamento è preceduto da un riscaldamento specifico, guidato da Sabrina, Yoga Master Trainer di Essse Accademia (e mia consigliera personale, nonché fidatissima preparatrice atletica) e Ennio, preparatore atletico specializzato nel running. Il percorso è composto da 2 giri del centro città di 4 km l’uno circa, e cambia ogni mese, così non ci stanchiamo. Ci si divide in gruppi, a seconda dell’allenamento che si desidera fare o, meglio, della velocità a cui si vuole andare. Infatti ogni gruppo è guidato dai nostri super pacer runners, che dettano il tempo e guidano lungo il percorso cittadino.
Io sono la guida delle mamme, ma anche dei papà, che vogliono farci compagnia con i loro bimbi nei passeggini, o a piedi per i più grandicelli. In questo gruppo ci sono persone molto eterogenee: c’è il papà runner, la mamma camminatrice, i bambini che accompagnano la mamma, la mamma runner, la mamma che partecipa perché il marito corre a Corrixbrescia e, dulcis in fundo… abbiamo persino le nonne con il passeggino, cioè quelle che scelgono un modo alternativo di badare ai nipotini mentre i genitori si godono la corsa a Corrixbrescia. Sta per partire la 7° edizione e il Sindaco Del Bono, associato e runner pure lui, non finirà mai di ringraziare Corrixbrescia per come accende la città ogni giovedì da ottobre a giugno!
A proposito di stroller running: ne hai parlato partecipando come blogger a Babyrun Stroller Race 2016. Poi hai preso parte con Petra all’edizione 2017. Che cosa pensi di questa disciplina? Ti attira? La consiglieresti alle mamme che seguono il tuo blog?
La corsa è la mia droga. Io non potrei farne a meno. Sono più che felice di poterla condividere con la mia piccola vita. Cosa c’è di meglio dell’unire una grande passione e il tempo che si dedica ai propri figli? La consiglio assolutamente! Correre con il passeggino, poi, allena tutti (o quasi) i gruppi muscolari. Diventa un allenamento davvero completo, anche per il core. Per cui, meglio di così!
Tu, invece, quando hai incominciato a correre con il passeggino con Petra a bordo?
Non vedevo l’ora che Petra compisse 4 mesi per iniziare a correre con lei nel passeggino! Non stavo più davvero nella pelle. Come ho già detto prima, bisogna attendere che la loro testa sia più ben salda sul collo, poi avere il giusto passeggino, ovviamente. Fortunatamente Petra è una tipa tosta e già a 3 mesi e mezzo reggeva la sua testolina senza problemi. Sarà che non ha un testone tanto grosso, per cui, magari, fa meno fatica!
Ad ogni modo, io ho prima fatto degli “assaggini” con dei blandi “corri e cammina” già verso i suoi 3 mesi e mezzo. Nel passeggino ho inserito un riduttore per neonati apposito per passeggini, per essere tranquilla che non venisse sballottata. E quando la porto, mani entrambe sempre sul maniglione e una pronta a scattare sul freno (sempre sul maniglione), ruota anteriore bloccata per evitare gli sbandamenti e lo schienale è sempre reclinato a 180°: fa bene alla sua schiena e si fa dei gran pisolini!
A parte il giovedì a Corrixbrescia, io corro da sola. Preferisco allenarmi con i miei tempi e non dover dipendere o influenzare nessuno nel ritmo o anche solo per il fatto che ho una bimba da gestire. Se mi devo fermare perché Petra ha bisogno, non voglio sentirmi in colpa perché rallento l’allenamento di qualcuno. Ad ogni modo, non disdegno mai la buona compagnia, per cui ogni tanto organizzo con qualche altra mamma o papà che condividono la mia stessa passione.
Per quanto riguarda i percorsi, vivendo fuori città e in una zona collinare a due passi dal Lago di Garda ho l’imbarazzo della scelta. Posso scegliere tra la ciclabile asfaltata, i percorsi secondari magari con qualche salita e discesa e le stradine sterrate, per fare dello stroller trail running, se così lo possiamo chiamare. Ad ogni modo questa zona è ricchissima di percorsi e nel corso di questi mesi vi porterò con me e Petra alla loro scoperta!
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